10/07/2021

Le fonti termali di Carignano

Ricostruzione cronologica delle sorgenti utilizzate

1. "Raccoglitore medico" (1853)
2. Cartoncino illustrante le caratteristiche delle acque (1922)
3. "Stabilimento Fonti di Carignano Marche" (1923)
4. "Guida pratica ai luoghi di soggiorno e di cura d'Italia" (1936)
5. "Il bacino del Metauro" (1954)
6. Depliant degli anni '60
7. Accordo di programma del 2009
Riepilogo
Bibliografia e link

Sale per le cure "orecchio-naso-gola"
(depliant degli anni '60)

1. "Raccoglitore medico" (1853)

Le fonti di Carignano sono note almeno dalla prima metà dell'ottocento, erano comunemente riconosciute di due tipi: un'acqua purgativa detta "del Tufo", per via del terreno da cui sgorgava, e un'acqua potabile detta "passante"; il popolo si recava a tali sorgenti per cure empiriche delle più svariate malattie digestive.

Nel periodico di informazione medica "Il Raccoglitore Medico" dell'anno 1853 si fa menzione di ricerche fisico-chimiche sull'acqua salino-iodica.

Fra i molti benefici che la natura volle prodigati nel territorio fanese sono da annoverarsi varie sorgenti di acque minerali, le quali scaturiscono in una piccola vallata nella Parrocchia di Carignano.

Sebbene da lungo tempo scoperte queste acque medicinali, è a dolersi che siano state sempre trascurate e non si sia cercato anche fra noi di trarre profitto da un presidio curativo, che la natura sembra aver cotanto diffuso sulla superficie del nostro globo, perché se ne giovassero gli uomini in vantaggio della loro salute.

In questa recensione si riportano le caratteristiche di quest'acqua, che era del tipo purgativo forte, come quella successivamente denominata Bevana.

2. Cartoncino illustrante le caratteristiche delle acque (1922)

Il giorno dell'inaugurazione dello stabilimento viene distribuito un cartoncino con le informazioni sulle varie fonti e le indicazioni per l'uso.

Norme terapeutiche da seguire durante le cure

Sorgente Bevana e sorgente Metaura
(Prendono il nome rispettivamente dal torrente che attraversa lo Stabilimento e dallo storico Fiume che sbocca presso la Città)
È acqua salina forte, da non adoperare mai sola. Deve essere corretta almeno con una metà di acqua leggera delle sorgenti Orianna di cui appresso. Deve essere bevuta ad intervalli di un quarto d'ora ogni bicchiere. Si tralascia di berne appena raggiunto l'effetto. Si completa il lavaggio dell'intestino ingerendo ad intervalli ripetuti bicchieri dell'acqua leggera suindicata.

Sorgente Angiolella e sorgente Adriana
(Prendono il nome la prima da Angiolello Da Carignano, il personaggio Dantesco che ebbe in dominio la località da cui prese il cognome la famiglia; la seconda dal bel Mare Nostro Amatissimo)
È acqua salina purgativa di minore potenzialità delle precedenti e che può essere liberamente usata con la semplice cautela di non ingerirne eccessive quantità. È prudente però allungare anche questa con un terzo di acqua Orianna. Se ne beve, e si completa l'azione, come sopra.

Sorgente Teresina
(Prende il nome da Teresino Da Carignano che morì fieramente in esilio (XV sec.) e fu l'ultimo Da Carignano di cui si ha memoria)
È acqua solforosa che contiene cospicue quantità di joduri e bromuri. Da usare secondo le prescrizioni del Medico.

Sorgenti Orianna
(Sono allacciate da una lunga galleria che prende il nome da Orianna Da Carignano, la quale divenne sposa di un Del Cassero per cementare la concordia cittadina col parentado delle due famiglie rivali).
È acqua leggerissima e diuretica, utile nelle malattie del ricambio, specie nella diatesi urica. Può essere usata anche come ottima acqua da tavola.

3. "Stabilimento Fonti di Carignano Marche" (1923)

Da un opuscolo del dottor Enrico Pinzani, allora ufficiale sanitario del comune di Fano, possiamo ricostruire la storia dello stabilimento termale.

Nell'Ottobre del 1921 si è costituita una Società Anonima per la valorizzazione delle sorgenti, ed attenendosi ai dati sopra esposti fu fatta la captazione delle singole vene lungo il Bevano mediante tubi di cemento armato affondati nelle argille, in guisa da ottenere che per essi tubi le polle si elevassero e che fosse loro preclusa ogni altra via di uscita.

Le polle costituenti l'acqua diuretica a tipo potabile, situate un poco a monte delle polle minerali sulla destra del torrente, sono state raccolte mediante una galleria addossata all'unghia dell'argine dal quale emergono, fatta con ogni cura e ben difesa.

Tutte le acque poi sono state condottate in appositi serbatoi di cemento, costruiti a regola d'arte e interrati, dai quali vengono attinte per gli usi terapeutici prescritti, e distinte con i nomi di Sorgente Bevana il tipo dell'acqua salina forte; Sorgente Angiolella il tipo dell'acqua salina purgativa; e Sorgente Orianna il tipo di acqua da tavola, nomi desunti dal torrente vicino e da personaggi storici della famiglia da Carignano.

Esiste pure un tipo di acqua solforosa, che contiene anche cospicue quantità di ioduri e bromuri nominata Sorgente Teresina.

4. "Guida pratica ai luoghi di soggiorno e di cura d'Italia" (1936)

Il Touring Club Italiano nel 1936 pubblica la "Guida pratica ai luoghi di soggiorno e di cura d'Italia", nella "Parte III - Le stazioni idrominerali", è descritto lo stabilimento termale di Carignano.

Luogo ameno, tranquillo, confortevole, in aperta bellissima posizione, circondato da un grande parco e da giardini.

Vi sono varie sorgenti fredde, di cui le principali sono la Bevana, l'Angiolella e la Orianna. Le prime due appartengono al tipo delle clorurato-sodiche, l'Orianna è una oligominerale e viene usata esclusivamente per bevanda, mentre le due precedenti servono anche per bagni. 

Le indicazioni terapeutiche principali si riferiscono alle affezioni causate da alterato ricambio e ai disturbi gastro-intestinali.

5. "Il bacino del Metauro" (1954)

Il geologo Raimondo Selli ne "Il bacino del Metauro", opera di grande valore che nelle sue pratiche applicazioni mette in luce le potenzialità minerarie e idrogeologiche del territorio, nel capitolo intitolato "Acque minerali" si occupa anche delle Fonti di Carignano.

Comprendono quattro acque: Bevana, Angiolella, Orianna, Teresina; una quinta debolmente salina, del tipo Tettuccio, proviene da taglio con acqua dolce.

La Bevana è essenzialmente un'acqua salsa forte, l'Angiolella debole, la Teresina sulfurea e infine la Orianna una normale acqua dolce molto simile a quelle che defluiscono nella zona (sorgenti dell'Acquedotto di Fano).

Per dettagli sulle analisi rimanda al lavoro di Pinzani.(3)

6. Depliant degli anni '60

Non è nota l'epoca di questo volantino, la datazione probabile è degli anni 1960

In uno spazio geologicamente ben delimitato, sgorgano,
come per un miracolo di natura,
acque a caratteristiche le più differenti l'una dall'altra; ognuna di queste potrebbe bastare a dare un nome ad una stazione termale.

Orianna
Bicarbonato-alcalina-magnesiaca, ipotonica leggerissima, di spiccato potere diuretico antiflogistico e digestivo: efficacissima nelle cistiti e nelle cistopieliti croniche, nelle calcolosi vescicali e renali, renella, gotta, artrismo e nei catarri gastrici ed intestinali. È anche una magnifica acqua minerale da tavola. 

Angiolella e Bevana
Clorurato-sodiche-salsobromoiodiche
La somministrazione mediante bibite esplica una azione essenzial­mente purgativa. Viene effettuata calda e fredda ed a concentrazione varia, secondo la prescrizione medica.
Risultati sorprendenti sono evidenti nelle seguenti affezioni:
stitichezza cronica, gastriti croniche e dispepsie ipercloridriche non ulcerose;
coliti croniche, stati di insufficienza epatica, calcolosi epatica, angiocoliti, congestioni epatiche.
- per inalazioni e nebulizzazioni o polverizzazioni in ambiente nelle malattie dell'orecchio-naso-gola: otiti catarrali croniche ed otiti purulenti croniche, rinofaringiti e laringiti croniche e subacute, sinusiti croniche, adenoidismo;
- per bagni nelle manifestazioni reumatiche ed artropatie croniche, nei postumi di traumi e disturbi circolatori venosi, negli stati di rallentato ricambio, gotta, obesità, litiasi in genere, linfatismo;
- per irrigazioni vaginali negli stati di infiammazioni croniche delle vie genitali femminili, nelle disfunzioni ovariche, nella cura della sterilità femminile;
- per docce rettali nei casi di grave stitichezza, di atonia intestinale.
Rieducano l'intestino e ridanno tono alla parete muscolare del retto.

Beatrice
Sorgente sulfurea. È nota per i suoi brillanti risultati nei malati di fegato e per il suo altissimo e prolungato effetto diuretico.
Viene usata:
- per cura idropinica nelle insufficienze epatiche in genere, nelle calcolosi epatiche e renali, nelle diatesi neuro artritiche, neuriti, diabete. Ha spiccata azione sedativa sul sistema nervoso.
Dà sorprendenti risultati nella cura della psoriasi e nelle malattie della pelle in genere. Giova in alto grado in tutti gli stati allergici, tossici e di alterato metabolismo;
- per inalazioni, polverizzazioni, aerosol agisce nelle riniti e catarri cronici del naso, nelle riniti allergiche, nelle sinusiti croniche, nelle otiti croniche, nelle laringiti e bronchiti croniche.
Viene praticata la cura della sordità rinogena mediante apposita apparec­chiatura per la insufflazione solfurea tubo-timpanica dell'orecchio medio.
Un apposito ciclo di cure, permette di ottenere grandi risultati nella cura delle bronchiti asmatiche e nell'asma bronchiale.
Sono ormai molto numerosi gli affetti da queste malattie che frequentano codeste terme realizzando un ritorno verso l'equilibrio naturale.

7. Accordo di programma del 2009

Nel 2009 i comuni di Fano e di Pesaro, la provincia di Pesaro e Urbino e la società "Terme di Carignano" sottoscrivono un Accordo di Programma per la realizzazione di un centro turistico-termale.

Nella relazione geologica allegata alla Valutazione Ambientale Strategica sono descritte le acque disponibili nelle concessioni delle Terme.

Tutte le acque intercettate minerali e termali sono di tipo "confinato", ovvero la falda contenuta nello strato permeabile è compresa entro due strati impermeabili: le falde mineralizzate non sono connesse ed influenzate dalla falda superficiale.

Acque già autorizzate ed utilizzate:
- termali: Beatrice (sulfurea) e Sara (salsa);
- da imbottigliamento/idropinica: Orianna.

Al momento disponibili, potenzialmente utilizzabili se autorizzate, ci sono le seguenti acque:
- termali: Alessia e Arcadia (salso-solfate), Sondaggio 2 (salso-sulfurea);
- minerali: Orianna 2-3-4-5, Bevano 1.

Le acque termali Bevana e Angiolella non sono più utilizzate poiché risentono di infiltrazioni di acqua dal fosso Bevano nei periodi di piena.

In base alla documentazione disponibile, si può quindi riassumere che nel corso degli ultimi duecento anni sono state utilizzate le seguenti sorgenti:
- acqua dolce per uso da tavola e idropinica: acqua "passante" (1)  e Orianna (2,3,4,5,6,7);
- acqua salsa forte: sorgente "del Tufo" (1), Bevana (2,3,4,5,6) e Metaura (2);
- acqua salsa debole: Angiolella (2,3,4,5,6) e Adriana (2);
- acqua sulfurea: Teresina (2,3,5) e Beatrice (6,7).

Bibliografia e link

1. "Raccoglitore medico", periodico di informazione medica, 1853
    (si veda "Stabilimento Fonti di Carignano Marche - Cenni storici")
2. Cartoncino illustrante le caratteristiche delle acque, 1922
    (da M.Belogi, "Le terme di Carignano", in "Fonti ed acque termali delle Marche", 2010)
3. E. Pinzani, "Stabilimento Fonti di Carignano Marche", 1923
4. TCI, "Guida pratica ai luoghi di soggiorno e di cura d'Italia - Parte III", 1936
5. R. Selli, "Il bacino del Metauro, Parte VI, Capitolo 4: acque minerali", 1954
6. Depliant delle Terme, probabilmente degli anni '60
7. Prov. di Pesaro e Urbino, Accordo di programma del 2009, All.1 Risorse minerarie