08/05/2023

Terme di Carignano e Fano: ecco ciò che conta!

Comunicato della Presidente del Comitato "Riapriteci le Terme di Carignano"

Nonostante i vari proclami e le promesse fatte, purtroppo non si riesce ancora a vedere partire i lavori di ristrutturazione delle Terme di Carignano e di tutte le strutture che verranno annesse, il che fa pensare ad un "dejà vu" che porta ad accrescere la sfiducia ed il timore che tutto vada a finire nel modo peggiore come già avvenuto anni fa e cioè che niente riesca ad andare in porto.

Il silenzio da parte di tutti sembra irreale, ma in qualità di Presidente del Comitato "Riapriteci le Terme di Carignano", posso assicurarvi che sono costantemente in contatto con politici e proprietà per riuscire a carpire quali siano i problemi di fondo che causano questi rallentamenti.

L'attuale amministrazione ha confermato anche durante la recente presentazione del nuovo PRG di avere tutto sotto controllo, e ciò che mi auguro è che sia stato tutto ipotizzato anche in previsione di ciò che sarà in futuro, cioè che in un territorio paesaggistico splendido come Carignano, vengano seguite alla lettera le direttive della Sovrintendenza di mantenere integre le aree circostanti.

Nel frattempo un passo avanti da parte della società acquirente delle Terme è avvenuto, le concessioni minerarie sono state acquisite e sicuramente questo ci permette di dormire sonni più tranquilli, visto che sarebbe stato impossibile parlare nuovamente di Terme senza la possibilità di sfruttamento delle meravigliose acque dislocate nei diversi pozzi ubicati in prossimità dei terreni recentemente acquistati.

Per il momento il punto cruciale di tutta l'attuale situazione di stallo sembra siano ancora quei "benedetti" posti letto di cui fino a qualche tempo fa si è tanto parlato, 50 posti letto destinati al nostro ospedale cittadino che permetterebbero di ottenere un potenziamento del nostro reparto ortopedico e non solo: nonostante ce ne sia estrema necessità, nulla finora è stato deliberato.

Mobilità regionale passiva
(prov. PU=Area Vasta 1, ora AST1)

Allo stesso tempo però, sappiamo che anche il gruppo Romani, proprietario delle Terme di Carignano, ha esposto la volontà di ricevere dei posti letto visto che alle Terme verrà affiancata una clinica dove verranno trattate problematiche ortopediche.

Una clinica privata convenzionata sarebbe un ottimo supporto all'ospedale fanese, visto e considerato che in questo caso i problemi ortopedici potrebbero risolversi molto più velocemente se abbinati a riabilitazioni in acqua termale sulfurea.

Durante il Convegno sulle Terme di Carignano e sulle acque tenutosi lo scorso novembre, il Dott. Prof. Canestrari – biologo e medico chirurgo, già docente Universitario di Biochimica clinica e Biologia Molecolare clinica, autore di oltre 100 pubblicazioni in riviste medico-scientifiche nazionali ed internazionali – ha ampiamente illustrato l'efficacia delle acque termali nelle terapie riabilitative in quanto l'acqua sulfurea viene assorbita dalla pelle attraverso i pori generando un notevole miglioramento delle cartilagini danneggiate.

Benefici delle acque sulfuree (H2S) e solfate (ioni SO4)

Abbiamo questa enorme opportunità che non deve essere disattesa, una clinica privata convenzionata sarebbe alquanto di supporto a noi cittadini viste le problematiche della sanità esistenti.

Ripeto ancora che non dobbiamo assolutamente perdere questi posti letto: o che vengano dati all'ospedale o che vengano dati in convenzione, l'importante è che rimangano nel nostro amato territorio e cioè Fano, perché le voci che questi posti volgano verso la vicina Pesaro si stanno facendo sempre più insistenti.

E scusate, ma... vogliamo davvero che vengano affidati ad una clinica privata convenzionata a Pesaro? Non è forse meglio evitare questo ed avere la possibilità di effettuare operazioni e riabilitazioni a Fano?

Qualsiasi decisione verrà presa, i posti sono di Fano e tali debbono rimanere, poi ben venga che siano affidati al nostro ospedale o al nuovo complesso termale prossimamente in costruzione.

Regione Marche, mobilità passiva per Specialità ortopediche 2019
(DRG: Diagnosis Related Groups, Raggruppamenti omogenei di diagnosi)

Ringrazio personalmente uno ad uno tutti coloro che nell'arco di questi ultimi anni mi sono stati di grande supporto e di grande aiuto, ma purtroppo noi cittadini con solo le nostre forze non possiamo occuparci di questo argomento così importante, pertanto mi auguro che la politica si prenda a cuore questo problema e che lo risolva: a breve però, non possiamo perdere ancora ulteriore tempo, nel frattempo siamo costretti a rivolgerci a strutture fuori regione che ci causano spreco di tempo, denaro e molteplici disagi.

Regione Marche, mobilità passiva per Specialità ortopediche 2019,
il maggior numero di ricoveri è proveniente da cittadini residenti in Area Vasta 1

Quando di mezzo c'è la salute dei cittadini non bisogna dormire, è necessario darsi da fare e soprattutto chi ci rappresenta ha il dovere di darci risposte.

Attendo fiduciosa!

Beatrice Morbidoni