Un'opera inedita
Alessandro Nini (Fano 1805 - Bergamo 1880) è stato compositore, musicista, direttore della Scuola imperiale di canto di Pietroburgo e di varie cappelle musicali italiane.
Verdi lo volle tra i compositori selezionati per comporre il Requiem per Rossini.
Cesare Selvelli, progettista e cultore di storia fanese, lo descrisse come:
"illustre Maestro di musica, che dette al teatro lirico molte opere pregevoli (arie, cantate, cori, sinfonie, opere melodrammatiche) ed alla chiesa melodie e composizioni eccellenti".
Alessandro Nini in una riproduzione litografica d'epoca (Raccolta Bertarelli, Milano) |
In base a uno scambio di lettere con Annibale Montevecchio, allora sindaco di Fano, in occasione dei lavori per il nuovo teatro comunale (il seicentesco Teatro della Fortuna era ormai fatiscente) si mette al lavoro per la partitura di una nuova opera: il melodramma "Angiolello da Carignano".
Il librettista Antonio Bellotti tesse una vicenda, senza attinenza con le vicende storiche note, basata su una rivalità amorosa fra Angiolello da Carignano e Malatestino Malatesta.
Nel luglio del 1863, ad un solo mese dall'inaugurazione del nuovo teatro, l'amministrazione comunale informa Alessandro Nini di dover desistere dalla messa in scena della nuova opera, già pubblicamente annunciata su manifesti, ritenendola "una spesa senza corrispettivo alcuno né in interesse pubblico, né in soddisfazione dei privati".
Il musicista fanese Claudio Morosi in un articolo pubblicato su "Nuovi Studi Fanesi" racconta:
"l'opera fu analizzata da musicisti ed esperti dell'epoca che diedero consensi entusiasmanti sulla scrittura e sull'estetica musicale: opera piena di vita di passione e ispirazione".
Per quanto ha potuto analizzare lo stesso Morosi si tratta di:
"una composizione fresca, appassionata e con una organolettica componitiva di altissimo pregio, sia per la tessitura armonica sia per la sapiente forma estetica nell'orchestrazione, un'opera che si colloca tra il Donizetti ed il Rossini maturo, ma con una personalità fortissima".
Ritratto di Alessandro Nini (G.Pierpaoli, seconda metà dell'Ottocento) |
A Fano, sua città natale, una lapide nell'atrio del Teatro della Fortuna ricorda l'insigne maestro:
NELLA MUSICA SACRA TRASFUSE UN ECO DI CELESTI ARMONIE INNOVATORE GENIALE NEI MELODRAMMI DI LUCE PROPRIA RIFULSE TRA I MAGGIORI ASTRI DEL SUO SECOLO PRECORRENDO I TEMPI CON MIRABILE INTUIZIONE DI ARTISTA |
A Bergamo, dove è sepolto, in occasione del centenario della nascita vennero eseguiti alcuni brani del melodramma "Angiolello da Carignano". Inoltre, è ricordato con una lapide nella Basilica di S.Maria Maggiore, di cui fu direttore della cappella musicale, accanto agli illustri colleghi Mayr, Ponchielli e Donizetti.
Lapide dedicata ad Alessandro Nini (Basilica di S.Maria Maggiore, Bergamo) |
Bibliografia
- Claudio G. Morosi, "Alessandro Nini e l'affare Angiolello da Carignano",
Nuovi Studi Fanesi n.22, 2008
- Cesare Selvelli, "Mezzo secolo o più - catalogo autobibliografico: 1899-1964"
(riferimenti n.110, n.111, n.156), Edizioni del Liocorno, 1965