Comunicato della Presidente del Comitato "Riapriteci le Terme di Carignano"
Dopo un lungo periodo di silenzio, il Comitato "Riapriteci le Terme di Carignano" e tutta la popolazione fanese hanno finalmente appreso dalle parole dell'Avv. Natali la bella notizia che il progetto "Health and Wellness" relativo alla riqualificazione delle Terme sta procedendo senza contrattempi.
Non possiamo che esserne lieti, soprattutto perché è noto a tutti che il problema principale per cui non si stava ancora procedendo con i lavori di ristrutturazione è relativo alla questione posti letto richiesti inizialmente dalla nuova proprietà.
Questo grattacapo è stato pure citato qualche settimana fa ai microfoni di Anna Rita Ioni dal Sindaco Seri, dove ha affermato che al momento il problema è quello dei posti letto vacanti di cui la Regione non ha ancora deciso la destinazione.
Anche se dall'articolo dell'Avv. Natali si evince che ora questa problematica è stata superata in quanto si procederà con la creazione di una clinica privata, io vorrei però esternare quella che è la mia opinione personale.
Finora si è parlato tanto di questi posti letto, sono anni che se ne parla, ma purtroppo ancora non si capisce a chi andranno assegnati.
La destinazione iniziale era per la struttura di Chiaruccia mai sorta, poi la diatriba si è spostata tra chi voleva destinarli all'Ospedale Santa Croce per il potenziamento dello stesso e chi voleva invece destinarli alla nuova clinica che dovrebbe sorgere a Carignano Terme.
Non esprimo preferenze tra posti al pubblico o al privato convenzionato (dove ai cittadini non cambierebbe nulla se tutto passasse attraverso il sistema sanitario nazionale in quanto si pagherebbe solamente un ticket), dico solo che abbiamo una necessità estrema di una clinica ortopedica, che permetta a noi fanesi di poter essere operati e riabilitati in loco. È infatti assurdo doversi recare a Pesaro per un'operazione e in seguito essere trasportati in luoghi lontanissimi dove poter essere riabilitati come Pergola, Cagli o altro ancora.
Ciò che si deve fare, è cercare di non arrecare disagi ai cittadini come invece attualmente sta succedendo, considerando soprattutto anche che molto spesso sono gli anziani a dover subire questi trattamenti, con tutte le problematiche che insorgono sia per loro stessi che per i familiari, costretti ad un pendolarismo che implica perdita di tempo, denaro e giorni lavorativi.
Altra situazione da evitare è la mobilità passiva: da Fano infatti partono tante persone per recarsi nella clinica privata convenzionata di Cotignola, dove è possibile ricevere prestazioni con solo il pagamento di un ticket. Peccato però che la clinica si trova in Romagna, quindi tanto denaro che potrebbe aiutare le nostre casse, andrà invece ad incrementare quelle di un'altra regione.
Una città come Fano necessita di questi posti letto, ci servono e urgentemente: tra l'altro, non fosse mai che tra tanti che se li contendono, non esca fuori Pesaro a scipparceli (e purtroppo già corrono voci che così sarà).
Ricordiamoci sempre che Fano non è assolutamente da meno di altre città delle Marche, anzi, dobbiamo cercare di potenziarla e di farla crescere ancora e sempre più, quindi al momento chi ha il potere di cambiare le cose, è necessario che prenda con urgenza una posizione.
Come si diceva sopra, l'Avvocato Natali ha affermato che la clinica che sorgerà a Carignano sarà privata, ma siamo sicuri che non sarebbe meglio per la popolazione se venisse creata una struttura privata convenzionata?
Per i cittadini non ci sarebbe nessuna differenza se questi posti fossero affidati a Carignano (clinica privata convenzionata) rispetto all'Ospedale Santa Croce (ospedale pubblico), perché in entrambi i casi si pagherebbe solamente un ticket.
Se i posti letto venissero assegnati alle Terme di Carignano, tutti potrebbero beneficiare di tante opportunità (operazioni chirurgico-ortopediche, riabilitazioni, soggiorno in hotel, cure termali ecc), perché tutto sarebbe possibile effettuarlo nella stessa struttura.
Le Terme di Carignano diventerebbero un'eccellenza vera e propria, perché strutture che offrono una riabilitazione in acqua (e in questo caso si parla di acqua termale), non sono comuni.
Per chi non ne fosse a conoscenza, le forti proprietà curative delle acque termali permettono una ripresa molto più veloce rispetto alle fisioterapie a "secco" cioè in palestra o nei lettini dei camerini, e questo ci distinguerebbe.
Ribadisco ancora che questo è un mio parere personale e la mia visione di ciò che potrebbe essere la scelta migliore che potrebbe essere fatta per aiutare i cittadini: i disagi devono essere eliminati, e purtroppo attualmente chi necessita di cure ortopediche e riabilitazioni ne subisce troppi.
Beatrice Morbidoni