"L'acqua di questa fonte è tanto leggiera, e salubre, che serve agl'infermi"
La Dea della Fortuna è da sempre emblema di Fano e la sua rappresentazione più popolare è la statua che adorna la fontana di piazza XX Settembre.
La statua cinquecentesca, realizzata dallo scultore Donnino Ambrosi, è ora sostituita da una copia in bronzo della seconda metà degli anni Settanta, mentre l'originale è custodito nel Museo Civico presso il Palazzo Malatestiano.
Dettaglio della statua cinquecentesca (da "La Fortuna rinascimentale di Fano", D.Piermattei) |
La fontana era collegata all'acquedotto romano, la cui acqua veniva captata alle pendici del versante di N.O. della collina di Monte Giove.
Percorso dell'acquedotto romano di Fano, L. De Sanctis (1998) (da "lavalledelmetauro.it") |
Lo storico Pier Maria Amiani nelle sue "Memorie Istoriche della Città di Fano" così scrive:
"Nella Piazza grande della Città è eretta una Fontana di vaga, e bella archittetura fatta nel XVI. Secolo, sopra della quale è posta una Statua di bronzo della Fortuna fusa in Roma da eccellente maestro.
L'acqua di questa Fonte è tanto leggiera, e salubre, che a guisa di quella di Nocera serve agl'Infermi di medicina: Scaturisce nelle Colline discoste quasi trè miglia, camminando per bellissimi aquedotti di pietra cotta, i quali, per quanto si legge in un Memoriale presentato dal Pubblico al Pontefice Sisto IV. furono fabbricati dall'Imperatore Augusto.
Questi condotti fatti con grande spesa principiano dalla Collina sino quasi alla strada Flamminia, da dove poi per un piccolo Condotto proseugisce quest'acqua alla Città: Furono ultimamente ristorati, e siccome la loro ampiezza permette di potervi perentro camminare, si trovarono così ben conservati, che la qualità del materiale, ed il gusto dell'Archittetura solamente potè farli credere Opera degl'antichi Romani."
"Memorie Istoriche della Città di Fano" (1751) |
La fontana con la statua della Dea Fortuna è stata adottata anche come simbolo delle Terme di Carignano...
Dai depliant delle Terme |